È da poco uscita la dodicesima edizione dell’Osservatorio Immagino, l’osservatorio permanente di GS1 che ogni anno ci restituisce tantissime informazioni su come si stanno modificando i consumi e le preferenze degli italiani al supermercato.

Questa edizione è stata realizzata su una base di quasi 130 mila prodotti digitalizzati nel 2022 che hanno realizzato un sell-out di oltre 41 miliardi di euro, circa l’83% del venduto negli iper e super d’Italia.

In questo articolo vi raccontiamo le new entry e le conferme nel carrello degli italiani.

L’italianità al primo posto

La bandiera italiana presente sui prodotti è il primo motivo di scelta dei prodotti stessi. Nel primo semestre 2022, le referenze sono aumentate a oltre 24mila e hanno generato oltre 9,7 miliardi di euro di vendite, con un aumento del 1,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. I prodotti con la maggiore crescita sono latte UHT, affettati e bevande a base di tè, mentre le maggiori perdite sono state nelle uova, caramelle, surgelati vegetali, mozzarelle e crescenza.

Il secondo gruppo per importanza è quello con la dicitura “100% italiano”. Il terzo indicatore di italianità per importanza è la dicitura “prodotto in Italia” su 6.569 prodotti, con una diminuzione delle vendite del 1,8% nell’ultimo anno. Le cinque indicazioni geografiche europee (DOC, DOCG, DOP, IGP e IGT) svolgono un ruolo importante nel carrello della spesa e hanno mostrato trend annui diversi. Il bilancio per i prodotti DOP e IGP è positivo, in calo le altre. Tra le regioni italiane, il Molise è il miglior performer in etichetta, con le vendite dei suoi 129 prodotti che aumentano del 10,7% raggiungendo oltre 91 milioni di euro. La pasta di semola e la passata di pomodoro sono le categorie più importanti nella crescita.

I prodotti Free from

Il fenomeno del free-from è stato uno dei più grandi e significativi nell’industria alimentare in Italia negli ultimi anni, con una crescita costante che ha continuato negli ultimi 12 mesi. Il free-from è l’universo dei prodotti che indicano l’assenza di un ingrediente o nutriente. Si compone di oltre 13mila referenze, che rappresentano il 17,2% dell’assortimento totale. Rispetto all’anno precedente, c’è stata una crescita del +1,4%, grazie all’espansione dell’offerta (+5,0%) che ha compensato la flessione della domanda (-3,6%).

Il claim storico del free from è ancora “senza conservanti”, seguito da “senza olio di palma” e “pochi grassi”.

Il mondo del rich-in

In questo mondo sono inclusi prodotti che hanno sul loro packaging o etichetta un o più frasi che sottolineano la presenza di qualcosa in maggiore quantità rispetto agli altri prodotti. Anche nel 2022 spiccano crescite sostenute per i claim contenenti le parole “proteine” e “fibre”.

Il mondo delle intolleranze

Il claim “senza glutine” è il leader tra i sei oggetto di osservazione dell’Osservatorio Immagino. Ha il maggior numero di prodotti (8.460 referenze) e il maggior valore di vendite (3,1 miliardi di euro). Il claim “senza lattosio” ha avuto la crescita più solida nei 12 mesi, con un aumento delle vendite del +6,9%. Tra i prodotti che hanno contribuito alla crescita ci sono dessert freschi, alimenti per sportivi, formaggi tipo grana, yogurt e affettati. Seguono “senza latte”, “senza lievito” e “senza uova”.

Lifestyle…scelte di vita al supermercato

Per il secondo anno consecutivo, le vendite dei 12.800 prodotti con claim o certificazioni legati a filosofie di vita o stili di consumo (come veganesimo o biologico) sono leggermente in calo. L’indicazione più importante sull’etichetta secondo l’Osservatorio Immagino è il claim “veg” con il 6% di vendite. Il claim “vegano” completa l’area dei prodotti privi di componenti di origine animale. Il paniere dei prodotti con il claim “bio” ha subito una battuta d’arresto. 

Il mondo degli ingredienti magici

Il mercato dei prodotti e degli ingredienti benefici continua a espandersi con nuove proposte. Il paniere dei superfruit è il più importante in termini di numero di prodotti e valore delle vendite, e anche uno dei più dinamici negli ultimi 12 mesi. 

Il trend annuo delle vendite dei 2.170 prodotti di supercereali/farine è negativo con una perdita del -1,0% di sell-out. L’avena mantiene la prima posizione per giro d’affari, ma la performance migliore è della farina di riso con un aumento del +6,6% delle vendite. La vendita di prodotti con quinoa continua a contrarsi (-7,6%) così come il kamut (-14,0%).

I dolcificanti con etichetta di zucchero di canna o stevia hanno generato 162 milioni di euro di fatturato, con un calo del -3,9% nell’anno in corso. Calo trainato dai prodotti realizzati con zucchero di canna  (-6,8%) mentre la stevia è aumentata del +5,8%, grazie all’ampliamento dell’offerta e alla crescita delle categorie come bevande, integratori e alimenti per sportivi.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, i 515 prodotti che segnalano la presenza di “semi” hanno visto un aumento delle vendite del +2,4%. Il prodotto più rappresentativo sono i “semi di zucca” con 164 referenze e 38 milioni di euro di vendite.

Per quanto riguarda le spezie, l’aggregato ha subito il maggior calo delle vendite, registrando una perdita del -9,2% . “Zenzero” è la spezia più rappresentativa con 538 prodotti e quasi 60 milioni di euro di vendite. La “curcuma” si posiziona al secondo posto.

Il metodo di lavorazione

La lavorazione come elemento distintivo sta diventando sempre più importante per molte aziende che evidenziano la loro tecnica produttiva sulle etichette dei prodotti. Il claim più significativo e rilevante è “trafilato”, soprattutto per la pasta, con vendite in aumento del 11,4%. Altri claim rilevanti sono “estratto a freddo” per l’olio extravergine di oliva e “non filtrato” per la birra. Le vendite dei prodotti a “lievitazione lenta/naturale” sono rimaste stabili. Il successo dei vari claim dipende dalla divergenza tra domanda e offerta. 

L’importanza della consistenza

Informazioni di servizio: le etichette alimentari non solo forniscono informazioni sul prodotto, ma mirano anche a suscitare emozioni per attirare l’attenzione e incoraggiare all’acquisto. Per fare ciò, utilizzano anche una serie di descrizioni che raccontano la consistenza del prodotto e l’esperienza che può offrire al palato del consumatore. L’Osservatorio Immagino ha identificato 11 affermazioni relative alla texture dei prodotti alimentari. La texture più segnalata sulle etichette è “croccante” , tuttavia, le sue vendite hanno avuto un andamento negativo. Anche i prodotti segnalati come “cremosi” hanno subito una perdita del -4,6% del fatturato. Al contrario, i prodotti segnalati come “morbidi” hanno registrato un aumento delle vendite del +6,7% . I prodotti segnalati come “ripieni” hanno ottenuto un fatturato di 276 milioni di euro (+10,9% rispetto all’anno precedente). I prodotti segnalati come “teneri” hanno registrato una stabilità nei loro fatturati.

Il claim “soffice” ha visto crescere il suo fatturato del 2,5%. Il claim “ruvido” sta guadagnando spazio sia sugli scaffali che in cassa. Anche la domanda e l’offerta stanno crescendo per i prodotti con il claim “vellutato” sull’etichetta, al contrario, il claim “farcito” ha visto un calo del 5,3%.

Management sostenibile delle risorse

L’incremento della domanda favorisce la crescita dei prodotti con imballaggi riciclabili, compostabili e realizzati con materiali riciclati. C’è anche una maggiore attenzione per l’agricoltura e l’allevamento sostenibili. I prodotti di filiera stanno crescendo, mentre il bio/EU Organic sta attraversando difficoltà. Anche la responsabilità sociale sta prendendo piede, le certificazioni FSC e Rainforest Alliance hanno registrato i migliori risultati. Il mondo della protezione degli animali sta crescendo grazie a “benessere animali” e “no cruelty”.

I prodotti che parlano di convenienza

Per esaminare il fenomeno della convenienza evidenziata sull’etichetta, sono stati selezionati prodotti che hanno sulla confezione affermazioni che si concentrano sul risparmio per il consumatore (come “conveniente” e “risparmio”) o sulla convenienza derivante dalla confezione speciale (come “maxi confezione” e “formato scorta”), o riguardanti promozioni o quantità omaggio (come “2+1” e “30 ml in omaggio”) o prodotti in regalo (come “insalatiera in regalo”). I prodotti che menzionano la convenienza sono acquistati principalmente da famiglie con figli, piccoli o adolescenti, residenti nel sud Italia e con reddito medio-basso.

Conclusioni

Ogni anno, l’Osservatorio Immagino fornisce molte informazioni sui trend e sulle preferenze di acquisto degli italiani. Queste informazioni sono molto preziose soprattutto per i produttori che, attraverso l’analisi di questi dati, possono decidere di includere o eliminare informazioni sulle proprie etichette, sui packaging e sul proprio sito. Questi dati sono anche fondamentali per coloro che si occupano di pubblicizzare i prodotti, non solo nei punti vendita ma anche su siti, social network, ecc.

Vi consigliamo di scaricare qui il report completo dell’Osservatorio Immagino.

Buona lettura!