Il 18 marzo abbiamo partecipato all’evento online organizzato da GS1 Italy: “Digitale e green fare bene la spesa è una questione di etichetta” un evento che ci ha fatto ragionare ancora una volta sull’importanza delle etichette e su come, sia sullo scaffale fisico che su quello online, possano fare davvero la differenza nella scelta dei prodotti. 

Andrea Farinet, mediatore dell’incontro e Presidente di Fondazione Pubblicità Progresso e Social Institute, pone subito l’accento sul fatto che i consumatori cercano sempre più informazioni di carattere generale, legate alla salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e sociale.

A cosa prestano attenzione gli italiani facendo la spesa? Scopriamolo insieme.

Come è cambiato il modo di fare la spesa degli italiani

Il 2020, come già sappiamo, è stato l’anno del cambiamento delle abitudini  di spesa. L’acquisto online di prodotti alimentari (enogastronomia, spesa supermercati, food delivery) è raddoppiato pur arrivando a percentuali di penetrazione attorno all’1-2% ci spiega Alessandro Perego, din della facoltà di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano e founder di banco alimentare.

Non solo gli italiani hanno cambiato il modo di fare la spesa ma anche le abitudini al supermercato o davanti al pc. Marco Cuppini direttore marketing di GS1 ci conferma, infatti, che i consumatori hanno iniziato a leggere con sempre più attenzione le etichette dei prodotti. Questo fenomeno deriva innanzitutto dal fatto che il legislatore ha reso obbligatorie alcune informazioni che prima non c’erano: da dove viene la materia prima, dove è stato confezionato il prodotto ecc. e dall’altra parte l’azienda ha capito che l’etichetta è un vero e proprio media per parlare con il consumatore e raccontare il prodotto.

Potrà sembrare superficiale ma è proprio così, sempre più decisioni vengono prese davanti allo scaffale, con prodotto in mano ( o leggendo le schede prodotto sul smartphone). La scelta avviene in pochi minuti e un consumatore su quattro cambia idea leggendo l’etichetta e i claim.

Spesa sostenibile e esigenze dei consumatori verso prodotti green 

La sostenibilità è una delle sfide del nostro tempo e questo si riflette anche nella spesa degli italiani. L’Osservatorio Immagino ci dice che sono oltre 24mila i prodotti di largo consumo con un’etichetta in cui si dichiara il rispetto per l’ambiente, per il benessere animale e per la responsabilità sociale. Queste sono ormai tendenze strutturali non solo del mercato italiano ma di tutti i mercati internazionali.

I consumatori ripongono anche grande attenzione alla sostenibilità del packaging: prodotti che nelle loro etichette hanno indicazioni come riciclabile, biodegradabile o con materiale riciclato hanno molte più chance di essere comprati rispetto ai loro concorrenti.

A cosa prestare attenzione durante la spesa per poter rispettare la propria coscienza etica e ambientale?

Marco Bianchi food mentor suggerisce di variare la dieta, diminuendo il consumo di carni rosse, riducendo il consumo di bibite zuccherate e gassate, riducendo il consumo di sale, tendenze già in atto che vanno perseguite. Il consiglio è quello di introdurre anche proteine vegetali che sono le proteine del futuro. Infine essere sempre attenti al pack e alla scelta dei prodotti surgelati, che possono fare la differenza nell’evitare gli sprechi domestici. 

Alessandro Perego aggiunge che è importante misurare la vera impronta ecologica o sociale della filiera e dare evidenza di questi risultati al consumatore. Inoltre è necessario distinguere tra eccedenza alimentare: un fenomeno fisiologico che si può solo in parte prevenire (in italia è 1//6 la quantità di cibo in eccedenza che viene generato lungo la filiera) e spreco alimentare.

L’obiettivo prossimo è quindi quello di valorizzare i comportamenti positivi, lavorando un po sui processi e un po sulle tecnologie. Molte eccedenze diventano spreco perché ci si avvicina troppo alla data di scadenza. Accorgendosene prima si possono utilizzare etichette dinamiche o app che interconnettono i supermercati e i consumatori (too good to go) o ancora i supermercati con food bank e in generale con associazioni e persone che ne hanno bisogno e che possano recuperare l’eccedenza prima che diventi spreco.

In conclusione

Una spesa etica e sostenibile, parte quindi dall’impegno delle aziende nel controllare la filiera ed evitare gli sprechi. Comunicare  questo impegno attraverso le etichette ai consumatori è diventato imprescindibile per permettere agli stessi di premiare con le loro scelte quotidiane, comportamenti virtuosi e fare una spesa sostenibile e green, anche al supermercato!