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Perchè scegliere una piattaforma e-commerce proprietaria potrebbe salvare il vostro business.

Disloyalty

Nielsen ha appena pubblicato la sua ultima global survey Disloyalty dalla quale esce un quadro di un consumatore per lo più infedele e che, in un mondo che sta invecchiando, sceglie sempre più spesso la novità.

Nello specifico la ricerca, prende in considerazione un campione su scala mondiale di oltre 30mila persone. Ovviamente, non fanno parte del campione tutti coloro che ancora non hanno l’accesso a internet o che non sono interessati dai servizi di spesa offline e online. 

Il pubblico in esame si stringe così su 64 paesi in cui è garantito l’accesso a internet e in cui i consumatori siano raggiunti dai servizi di spesa.

Il macro dato che emerge da Disloyalty è l’elevata infedeltà dei consumatori: a livello globale, il 42% è sempre in cerca di nuovi prodotti, marchi e servizi e non ha timore a sperimentare qualcosa di nuovo. Nella tradizionalissima Italia, in cui in molti credono ancora di poter far business “alla vecchia maniera”, emerge un dato che dovrebbe suonare come campanello d’allarme: il 35% dei consumatori cerca sempre nuovi prodotti o nuovi marchi, mentre il 57%, saltuariamente, non ha problemi a provarne di nuovi.

Dal cambiamento dei costumi al cambiamento dei consumi

Il cambiamento dei consumi è innanzitutto un cambiamento di costumi. Dall’avvento del world wide web prima, ad Amazon, tutti possono aver subito disponibili le infinite varianti di un prodotto e le differenze di prezzo tra un fornitore ed un altro. Possiamo salvare i prodotti che riteniamo più importanti, metterli per ordine di prezzo, rating, data di consegna, possiamo scegliere di pagare o meno le spedizioni.  Scegliere è diventato immensamente più difficile, ma per cambiare prodotto o marchio in questo mare di offerte basta veramente un attimo. Inoltre, l’omnicanalità che ci sta portando alla totale sovrapposizione tra mondo virtuale e reale, getta nuove basi per il rapporto azienda-cliente, che non è più B2B ma B2P (business to people), contribuendo, di fatto, ad una veloce evoluzione relazionale.

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Perchè avere una piattaforma e-commerce proprietaria e non affidarsi a terze parti

In questo scenario così omogeneo eppure discontinuo per la possibilità del consumatore di passare da un marchio ad un altro, da un prodotto ad un altro, non avere una piattaforma e-commerce proprietaria potrebbe mettere in discussione la sopravvivenza dell’azienda stessa. È evidente che le insegne nostrane debbano lavorare in primo luogo sui servizi, diversificare i prodotti e le offerte, innovarsi ogni giorno e dare alle persone un motivo valido per restare fedeli all’insegna. Per far questo devono poter aver autonomia di manovra e di gestione del servizio e dell’offerta. Grazie ad un e-commerce proprietario, infatti, si potranno offrire moltissimi prodotti, promozioni, couponing e creare un valore aggiunto immateriale che renda i supermercati, agli occhi dei clienti, prima riconoscibili e poi insostituibili. 

Infine, anche se la sfida del prezzo passerà in secondo piano, al momento, a livello globale, il 39% dei consumatori sceglie il prodotto in base al rapporto qualità-prezzo e il 32% solo per il prezzo migliore. Una percentuale destinata a diminuire ma che oggi gioca ancora una parte importante nella partita della notorietà e del farsi scegliere. Affidando i vostri supermercati a servizi di terze parti, avete già perso in partenza la sfida sul prezzo in quanto non potrete gestire le vostre offerte e andrete via via perdendo di notorietà e visibilità, finendo per essere un supermercato tra tanti e infine per scomparire. I tempi sono già abbastanza maturi per agire, le case history di successo, anche in Italia, stanno facendo scuola, non si possono giocare le partite di domani basandosi solo sull’abitudine e sulla noia, è il momento di agire ed innovarsi.

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