Cos’è Scrum: la storia

Scrum è un framework per sviluppare e sostenere prodotti complessi. Nonostante sia molto utilizzato, soprattutto negli ultimi anni, la sua storia non è così recente. La metodologia Scrum, infatti, nasce nel 1986, ad opera di Hirotaka Takeuchi e Ikujiro Nonaka. I due teorizzano questo nuovo approccio al lavoro, in grado di sviluppare con più facilità e con risultati migliori i prodotti commerciali.

Il nome Scrum è mutuato dal Rugby ed è quella particolare azione in cui la squadra compone un gruppo compatto che, insieme, spinge nella stessa direzione. La metafora del rugby descrive bene le modalità di sviluppo in cui la squadra “cerca di raggiungere l’obiettivo come unità, passando la palla avanti e indietro” (Hirotaka Takeuchi, Nonaka, Ikujiro, The New Product Development Game, in Harvard Business Review, gennaio–febbraio 1986.)

Nel 1995, Takeuchi e Nonaka presentano il metodo Scrum al grande pubblico, riportando i successi ottenuti grazie alla sua applicazione durante gli anni precedenti.

Metodologia: come funziona il metodo Scrum

Scrum fa parte della metodologia Agile e rappresenta la versione più diffusa e utilizzata. È una metodologia basata sull’approccio empirico: ogni decisione viene presa in base ad un’esperienza.

Il metodo Scrum si fonda su tre principi:

  • Trasparenza: in ogni momento i responsabili possono vedere (e quindi valutare) tutti gli aspetti del progetto.
  • Ispezione: il prodotto viene ispezionato di frequente in tutte le sue fasi.
  • Adattamento: immediato adattamento del prodotto alle nuove esigenze che si verificano.

Quali sono le azioni da compiere per poter sviluppare un progetto con Scrum?

Il metodo Scrum si basa sulla divisione del progetto in Sprint, micro obiettivi indispensabili per raggiungere l’obiettivo finale.

Ogni Sprint viene presentato al cliente, il quale può valutare la bontà del prodotto fin dalle prime fasi. Grazie alla divisione del lavoro in Sprint, è possibile apportare piccole e frequenti modifiche migliorative alle funzionalità del progetto ed evitare, come spesso accade, di doverlo stravolgere durante le fasi finali.

Scrum Team, da chi è composto?

Il metodo Scrum, prevede, per il suo sviluppo, dei ruoli ben precisi:

Product Owner: si occupa di ascoltare tutti gli stakeholder in campo, gli utilizzatori finali del prodotto e studiare il mercato di riferimento.  È la persona che ha il compito di definire il lavoro e lo sviluppo del team.

Scrum Master: è l’esperto di questa metodologia, segue e guida il team verso il raggiungimento di tutti gli obiettivi. Per far questo organizza incontri per confrontarsi con tutti i membri, elimina eventuali distrazioni ed ostacoli e favorisce il successo del progetto.

Team di Sviluppo: una vera e propria squadra, costituita, a seconda della quantità e della tipologia di lavoro, da 3 fino a 9 persone. La squadra, nel concreto, sviluppa e porta a termine gli Sprint. Il Team si organizza e si gestisce da solo.

Esistono anche dei ruoli chiamati “secondari”, ma non per importanza. Tra questi troviamo:

Stakeholder: sono i destinatari del progetto e le persone che lo hanno attivato. Vengono coinvolti direttamente durante la sprint review.

Manager e Project Manager: sono le persone che predispongono e mantengono l’ambiente necessario per lo sviluppo del prodotto.

Artefatti ed Eventi: ecco come funziona il metodo Scrum

Il metodo si sviluppa in Artefatti ed Eventi.

Gli artefatti servono per mettere tutto il team a conoscenza delle informazioni principali. Si inizia quindi con l’elencare peculiarità, funzioni, caratteristiche e ottimizzazioni del prodotto. Si prosegue definendo tutto il lavoro da svolgere e giornalmente, si tiene traccia delle attività fatte e da completare.

Gli Eventi sono costituiti principalmente dagli sprint, che possono durare dalle 2 alle 4 settimane e che rappresentano un micro progetto il cui fine è quello di raggiungere un obiettivo prefissato. Gli sprint si sviluppano in diverse fasi (riunioni, review ecc) che armonizzano l’organizzazione del lavoro e lo rendono più logico. Quando uno sprint viene portato a termine, si ricomincia da un altro sprint, fino alla conclusione del progetto.

Lo Scrum master chi è e che ruolo ha?

Se siete arrivati fino a questo punto, forse avrete pensato che il metodo Scrum è abbastanza semplice e lineare da comprendere; a cosa serve allora lo Scrum master?

Il metodo, nonostante tutto, non è di semplice applicazione e per padroneggiarlo è necessario prestare attenzione a molti aspetti e seguire tutto il suo sviluppo. In Italia, molti project manager hanno tentato di reinventarsi come Scrum master, ma con scarsi risultati semplicemente perché i primi non hanno le caratteristiche necessarie per ricoprire questo ruolo.

I compiti principali di uno Scrum master sono:

  • Assicurarsi che tutto il team abbia compreso la metodologia Scrum e la applichi al meglio durante il progetto
  • Agevolare il lavoro ed eliminare gli ostacoli. Durante ogni sprint consiglia i membri del team e fa in modo che le sue idee vengano capite e assimilate.
  • Abituare i membri del team ad organizzarsi il lavoro in autonomia.
  • Stimolare il suo team ad aumentare la produttività.

Anche Digitelematica abbraccia il metodo Scrum.

Federico Dell’Acqua dal 2017 è Scrum Master Certified.