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Ecco le 6 tendenze di consumo che si sono sviluppate durante il primo lockdown e che sono destinate a diventare delle vere e proprie abitudini di consumo.

A 9 mesi dall’inizio del 1° lockdown in Italia e in Europa, tra stati d’animo che fluttuano tra l’estrema emergenza e la normalità, sono nate nuove tendenze di consumo destinate a diventare abitudini.

1. Un nuovo spazio in cui vivere

La casa è diventata un punto di riferimento per ogni persona. Se prima poteva essere un posto dove dormire, in cui rifugiarsi, dove poter stare in tranquillità, ora la casa deve assolvere a funzioni ben diverse: un ufficio, un laboratorio, una palestra, un ristorante, una spa e cos’altro?
Stiamo ripensando agli spazi in cui viviamo, spendiamo tempo e denaro per rendere le nostre case luoghi non solo piacevoli, ma funzionali.
La prima nuova abitudine di consumo riguarda quindi l’acquisto di prodotti in grado di aiutare le persone ad organizzare meglio la propria casa e i propri spazi (arredamento, suppellettili ecc.). Le aziende che operano in questo settore hanno registrato un aumento di vendite rispetto al 2019.

Nuovi spazi di lavoro e di vita

2. L’importanza del negozio di vicinato

Durante il lockdown i negozi di vicinato, soprattutto nei piccoli paesi, hanno rappresentato una risorsa inestimabile, che ha permesso a tutti di fare la spesa in sicurezza e alle piccole attività di continuare a lavorare.
Grazie al lockdown c’è stata una vera e propria riscoperta del negozio di vicinato, della bontà dei prodotti locali e dell’importanza di sostenere le piccole attività, che tutt’ora registrano un aumento di fatturato dovuto ai maggiori consumi.
Ad oggi il 50% dei consumatori ritiene che le attività locali facciano bene all’economia, mentre 2 persone su 3 affermano che una volta che verranno tolte tutte le restrizioni, continueranno a fare acquisti dalle realtà locali.
Una nuova tendenza di consumo sulla quale, prima di questa pandemia, quasi nessuno avrebbe scommesso.

3. La ricerca del verde in giardino e oltre

Durante il lockdown, chi aveva la possibilità di restare in giardino o in uno spazio aperto, come un balcone o una terrazza, l’ha sfruttata a pieno. Anche in questo caso, la necessità non è stata solo quella di trascorrere del tempo all’aperto, ma anche di abbellire il proprio giardino o balcone, con mobilio, fiori e piante.
La cura del giardino è tornata ad essere un hobby, garantendo a tutte le attività che gravitano intorno a questo mondo (vendita piante, cura del verde, attrezzi, arredo ecc.) una nuova rinascita.
Ma il desiderio di vivere in uno spazio verde non si ferma alla soglia di casa; complice la possibilità di lavorare da remoto, molte persone hanno iniziato a cercare case fuori città, nelle campagne o in piccoli paesi.
In Italia sappiamo bene che moltissimi lavoratori hanno abbandonato la città per tornare nei luoghi di origine. Una tendenza che potrebbe dar vita ad un nuovo rinascimento dei piccoli borghi tanto caratteristici quanto cari al nostro Paese.

Ricerca del verde

4. Nuove abitudini salutari e non

Le ricerche di alimenti biologici e vitamine continuano a mantenersi a livelli più alti rispetto al 2019, poiché molti si concentrano sul loro benessere generale e cercano di proteggersi dal virus.
Molte persone hanno approfittato del blocco totale per fare ordine nella propria vita a partire dall’alimentazione, senza mai trascurare l’attività fisica.
Tuttavia, se una fetta di popolazione ha tratto giovamento e ne ha approfittato per modificare le proprie abitudini alimentari, un’altra fetta ha peggiorato il proprio stile di vita, privilegiando una cucina pesante ed elaborata e non facendo attività fisica.
Questo cambio di abitudini lo hanno notato anche i supermercati e la grande distribuzione, che ha visto carrelli variegati, in parte legati a stili di vita sani e in parti a cibi più sfiziosi e meno salutari.
È chiaramente il momento per i marchi e i supermercati di dare la priorità a prodotti e messaggi che possono migliorare il benessere personale, partendo dall’alimentazione e toccando tutte le aree del benessere inclusi l’esercizio fisico, la salute mentale e la cura di sé.

5. Più acquisti online = più domanda

L’impatto dell’accelerazione dell’adozione digitale sul comportamento dei consumatori durante la pandemia è stato ben documentato. Enders Analysis stima che i primi tre mesi di blocco siano corrisposti a quattro anni di accelerazione dell’e-commerce.
Anche in Italia, l’e-grocery ha fatto un balzo in avanti del tutto inaspettato. I consumatori erano solo in attesa che la GDO adottasse l’e-commerce per poter fare una spesa più smart sotto moltissimi punti di vista.
L’arrivo del supermercato online non ha tuttavia cannibalizzato i negozi fisici. La domanda è stata più alta rispetto ai periodi precedenti generando un maggior volume di acquisti.

Acquisti online

6. C’è una maggiore attenzione per i marchi che fanno del bene

Il 2020 ha spinto i consumatori a rivalutare il loro rapporto con i marchi. Oggi i consumatori danno più fiducia a quelle aziende che durante la crisi hanno saputo aiutare chi era più in difficoltà. Atteggiamento che i consumatori manterranno anche sulle scelte future.
Le aziende sono quindi chiamata ancora una volta a svolgere un ruolo trascinante per aiutare la società a riprendersi quando tutto questo sarà finito.

Queste sei tendenze di consumo ci riconducono tutti ad un’unica certezza: riorientare i modelli di business per essere digital-first è vitale per tenere il passo con i cambiamenti profondi e duraturi nel comportamento dei consumatori.

Noi siamo pronti a darvi una mano!

 

(Fonte: Think With Google)