Di cosa si parla quando si parla di nuovi modelli aziendali sostenibili? Come dovrebbe essere l’azienda del futuro? E oggi, a che punto siamo con lo sviluppo e l’espansione di modelli possibili e replicabili?
Abbiamo fatto una chiacchierata con Francesco Mondora, CEO di Mandora Srl, una società il cui core business è quello di produrre impatto positivo attraverso il suo operato.

Chi è Mondora e di che cosa si occupa?

Mondora è una società che si occupa di produrre impatto positivo attraverso il software e il business che genera. É a tutti gli effetti una software factory che è capace di tradurre requisiti funzionali in software. L’approccio, sin dalla fondazione (nel 2002), è sempre stato Agile con Scrum e XP come metodologie di lavoro e con l’adozione dell’Opensource e del Cloud riguardo la tecnologia.

Mondora è un’organizzazione Teal? Cosa significa?

Fredreric Laloux nel suo libro “Reinventare le organizzazioni” ha classificato le aziende secondo una gamma di colori sullo spettro dei colori. Si va dal rosso/arancione al turchese. In relazione a tre aspetti principali Fredreric ha definito le aziende Teal. Una azienda Teal è una azienda che ha la caratteristica di essere Self Managed, di avere un proposito evolutivo e di considerare l’interezza (lui la definisce Wholeness) delle persone dove ci lavorano.

Francesco Mondora

Oltre essere un’organizzazione Teal, siete certificati Bcorp. Cosa significa essere una Bcorp?

La certificazione di Benefit Corporation ci serve per identificare quanto impatto positivo stiamo “realmente” producendo. É un processo di certificazione piuttosto complesso che misura l’azienda in tutta la sua complessità. Vengono osservate le pratiche dell’azienda, il rapporto con i clienti, con i fornitori, con i dipendenti e con tutti i portatori di interesse. La certificazione prevede un punteggio minimo di 80 punti.

Quel è stata la necessità che vi ha spinto a diventare una Bcorp?

É principalmente stato un motivo interno: volevamo dimostrare a noi che le nostre pratiche, sebbene in controtendenza rispetto al mondo, non erano naive. Questo poi ci ha poi permesso di guardarci dentro e comprendere che il virtuosismo che stavamo creando diventava sempre più impattante nel modo con il quale concepiamo le soluzioni per i nostri clienti.

Ho estrapolato una frase da una tua intervista in cui dici: “il business va usato come forza del bene”. Che cosa intendi con questa frase?

Si, le aziende si trovano in questo momento a supportare azioni che producono benessere. Nella maggior parte dei casi mi è successo di vedere che vengono finanziati dei progetti dove delle onlus producono del bene. Oggi la transizione che vedo come business, come forza del bene, riguarda il fatto che dal “supportare” il produrre impatto positivo si passa a “farlo ed esserne responsabili”.
Per dare un minimo esempio un’azienda può finanziare una associazioni ciclistica. Noi non abbiamo mai fatto una azione simile, ma abbiamo iniziato il progetto cycle2work.io dove chiunque in azienda vada al lavoro in bici o a piedi, ricevi un rimborso di 20 centesimi al kilometro. L’azienda spende del danaro per incentivare il movimento. Il risultato è diverso, attraverso cycle2work.io riusciamo a costruire il bene nella salute dei colleghi.

Ci parli di Rudolf Steiner? Che correlazione esiste tra l’approccio aziendale di Mondora e il pensiero Steineriano?

Rudolf Steiner, così come Goethe portano a una visione del mondo e della vita come una globalità, una individualità. Il pensiero sistemico sono parte di questa visione filosofica, ma sono ormai pensieri adottati (non necessariamente integralmente) da diverse discipline. Da qui il risultato di entrare in empatica con tutti i portatori di interesse e comprendere che non siamo gli unici, ma siamo anche noi parte di un sistema.

Quali passi consigli a chi vuole seguire il vostro percorso?

Non ho dei particolari consigli. Mi sentirei di dire agli imprenditori di essere se stessi e di muovere le loro azioni con l’amore oltre che con l’intelletto. Un amore che volge il pensiero al termine inclusività piuttosto che esclusività.

Quali sono i risultati di cui va più orgogliosa Mondora?

É difficile dirlo. I risultati son tutti parte di ciò che è trascorso. Forse avere l’opportunità di rispondere a domande così è uno dei risultati più belli. Grazie!